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Domenica 28 Novembre 2010
ATM Milano: la storia del deposito di Gorgonzola M2

di Alessio Pedretti


La linea metropolitana M2 Verde è l'unica delle tre linee metropolitane milanesi ad avere ben 3 depositi ove ricoverare le vetture: lo storico sito di Gorgonzola che andremo ad esaminare in questa mail, il deposito di Cologno Nord utilizzato come semplice rimessa di convogli ed il deposito Famagosta, esaminato nel Luglio 2003 ed utilizzato inizialmente non nel pieno delle sue possibilità, tanto che viene al tempo stesso utilizzato come ricovero di vetture accantonate e storiche in attesa di decisioni (vedi precedenti mail).
 
COME NACQUE IL GORGONZOLA, E NON PARLIAMO DEL FORMAGGIO...
 
Il deposito di Gorgonzola venne originariamente realizzato nel 1928 dalla allora STEL Società Trazione Elettrica Lombarda per il ricovero dei rotabili delle linee Milano - Crescenzago - Gorgonzola - Villa Fornaci - Vaprio d'Adda / Cassano d'Adda. Originariamente aveva una superficie di 6.730mq dei quali 1435mq al coperto in una struttura a tre binari che in parte sopravvive ancora oggi essendo stata inglobata nel deposito metropolitano. Nel Luglio 1939 tale rete extraurbana passa sotto la gestione di ATM Milano ed il deposito segue le vicende tranquilli delle tranvie extraurbane almeno sino agli inizi degli anni sessanta del secolo scorso, quando inizia a nascere l'idea delle Linee Celeri dell'Adda ovvero la realizzazione di una linea "metroferroviaria" che collegasse Milano con Bergamo, risultato della riqualificazione della precedente tranvia da Milano a Gorgonzola, passandola in sede riservata e realizzando vere e proprie stazioni e non più fermate tranviarie. Tale progetto successivamente si evolverà nell'attuale tratto di linea metropolitana M2 Cna Gobba - Gorgonzola - Gessate tuttavia nel frattempo, tanto per fare un esempio, nel Gennaio 1957 il deposito Gorgonzola era capace di accogliere 12 elettromotrici tranviarie, 51 rimorchiate e 2 carri di servizio, risultando essere il terzo impianto tranviario extraurbano per quantità di rotabili ricoverati, dopo Monza Borgazzi e Desio.
Le linee celeri dell'Adda nascono sulla carta come progetto definitivo nel 1957 con la grande idea di collegare Milano con Bergamo "per la terza via" (Carnate e Treviglio le altre due ferroviarie...) tuttavia inizialmente saranno disponibili i soldi per appaltare i soli 16km tra Milano e Gorgonzola, progetto pertanto limitato nel 1959 alla sola tratta citata seppur integrando l'idea di far proseguire i convogli sotto la città di Milano, fondendo l'idea con quella della linea M2 verde di Milano. Tale integrazione avrà inizio sulla carta solo nel 1965 e verrà attivata a partire dal 1970, da qui in poi si ingarbuglia e complica l'evoluzione del nostro deposito. In realtà le Tranvie Celeri dell'Adda vennero attivate il 5 Maggio 1968 facendo correre le elettromotrici tranviarie interurbane in composizioni bloccate sulla tratta Cna Gobba - Gorgonzola utilizzando l'attuale impianto percorso dai treni della Linea M2. I treni bloccati sono composti da precedenti elettromotrici "singole" e risultano essere gli stessi attualmente circolanti sulle "dimenticate" linee extraurbane MIlano - Desio e Milano - Limbiate. Dal Maggio 1968 e sino al Dicembre 1972, per oltre 4 anni, i treni bloccati tranviari interurbani si alterneranno ai convogli metropolitani: in particolare nel tratto Vle Palmanova - Cna Gobba dal Maggio 1968 al Novembre 1971 si potevano osservare in circolazione i "tram gialli" bloccati interurbani, le elettromotrici rosse della linea M1 temporaneamente assegnate alla linea M2 sino al Novembre 1971 e per il solo tratto urbano ed infine le elettromotrici argento-verde della linea M2 in prova e pre-immissione in servizio.
A partire dal Dicembre 1972 avviene un ulteriore cambiamento: le linee Celeri dell'Adda vengono lasciate alle sole elettromotrici della linea M2 mentre la tranvia per Vaprio viene limitata alla sola tratta Gorgonzola M2 - Gorgonzola Deposito - Villa Fornaci - Vaprio d'Adda, essendo stata tra l'altro nel contempo soppressa la diramazione per Cassano proprio nel Dicembre 1972. Inizia così il periodo più interessante per il deposito di Gorgonzola in quanto per circa 6 anni accoglierà sia vetture metropolitane che vetture tranviarie: la tratta Cna Gobba - Gorgonzola viene ora esercitata a 1500v cc con i treni della linea M2, esclusa la stazione stessa di Gorgonzola rimasta sotto tensione 1200v c.c. "tranviari" onde far arrivare i tram di Vaprio in corrispondenza della linea metropolitana, sulla stessa banchina, mentre i convogli della metropolitana allo stesso tempo dovevano raggiungere il deposito a tensione ridotta 1200v. c.c. Tutta questa situazione (chissà che caos se a quel tempo vi fosse stata l'attuale dirigenza ATM la quale ha paura di un singolo scambio...) terminerà definitivamente il giorno 1 Febbraio 1978 quando cesserà definitivamente l'esercito tranviario sulla tratta superstite Gorgonzola - Vaprio. Allorchè al deposito Gorgonzola rimarranno le sole elettromotrici tranviarie, sebbene sino al 1980 sarà ancora presente qualche treno bloccato interurbano in attesa di essere trasferito sulle linee della Brianza.

GORGONZOLA OGGI...
 
L'attuale deposito di Gorgonzola M2 è stato via via ampliato negli anni nonchè raccordato alla linea anche in direzione di Gessate M2 una volta attivata tale tratta nel 1985, ha una superficie di 41.700mq di quali appena 9700mq coperti ed ha uno sviluppo binari di c.ca 7.700m. Teoricamente è capace di accogliere 126 vetture metropolitane su 11 binari al coperto, di cui uno destinato al lavaggio ed uno al tornio in fossa, a cui bisogna aggiungere i 2 binari ricavati nell'area coperta "ex tranviaria" originale del 1928, destinati in particolare al lavoro d'officina. Attualmente il deposito vede ricoverati almeno 19 treni da 6 pezzi (38 unità di trazione M+R+M, per intenderci) oltre ad eventuali materiali ferroviari di imprese esterne operanti sull'armamento, visti gli attuali lavori di sostituzione dello stesso in particolare sulla tratta in superficie. Fanno parte della dotazione del deposito anche 2 locomotori diesel da manovra, i numeri ATM 03 e 06 facenti parte della flotta di locomotori di servizio metropolitani gruppo 01/08.
 
La parte coperta del deposito, lato nord, risalente alla fine degli anni sessanta del secolo scorso.

 


 

   
Il pantografo "nano" di un treno AnsaldoBreda Meneghino destinato alla linea M2.


 

 

   

Il deposito di Gorgonzola vede assegnati almeno due locomotori diesel di servizio per manovre e spostamenti di materiale in Officina o su binari privi di catenaria, si tratta delle matricole 03 e 06: la prima la troviamo sotto al capannone in zona Officina ed è una Badoni originale del 1964 che ha evidentemente operato in altra sede (Precotto?) di sicuro dal 1964 al 1971 c.ca; la seconda è ancora una Badoni più giovane in quanto è del 1985, in sosta sul piazzale con un paio di carri altrettanto storici e probabilmente ricavati da ex rimorchiate tranviarie interurbane.

 

   
Vedi sopra.

 


 

   

Proprio in tale area, abbandonato da anni troviamo un piccolo cimelio: si tratta di un probabile Carro Soccorso per il servizio metropolitano e mai utilizzato, marcato 012 ed analogo allo 011 restaurato in livrea marrone e che abbiamo incontrato in passato prima nel Giugno 2006 presso il Deposito Famagosta e poi nel Novembre 2009 presso le Officine Teodosio. Abbandonato da anni, la 012 risulta essere così un prezioso cimelio che andrebbe conservato in memoria di un tempo che fu, ignote le sue origini e data di nascita.

 

   

Le elettromotrici serie 301/327 hanno iniziato a circolare sin dal 1970 in prova sulla tratta Caiazzo - Cna Gobba - Gorgonzola e sino al Novembre 1971 non sostituiranno integralmente le elettromotrici della linea M1 Rossa prestate al primo esercizio della Verde, nel contempo sempre le argento-verdi della M2 circoleranno nella tratta di nuova realizzazione Cna Gobba - Gorgonzola sino al Dicembre 1972 in promiscuità con le elettromotrici tranviarie dei treni bloccati serie 500 ed 800. Per completezza si segnala che nel Giugno 1971 le FNM Ferrovie Nord Milano stilarono un ipotesi di progetto di un gruppo di elettromotrici E 750 (poi mai nate, spuntate nel decennio successivo con altre sembianze) con caratteristiche molto simili alle serie 300-400 della linea verde di ATM Milano.

   

All'imbrunire possiamo osservare le dimensioni della parte più recente del capannone, capace di accogliere ben 12 pezzi su un unico binario ovvero 2 treni completi o 4 Unità di Trazione. Si presta alla "misurazione" un treno capeggiato dall'elettromotrice 325, appartenente al lotto 301/327 originario del 1970/71, primo materiale metropolitano che venne ricoverato in questo deposito per di più in promiscuità con le elettromotrici tranviarie sino al 1978. Tale serie di 27 motrici venne realizzata da OM e TIBB.

 

   

La prima dotazione della linea M2 fu esattamente di 27 treni costituiti da 27 elettromotrici serie 300, 27 elettromotrici serie 400 ed intercalati i 27 rimorchi suddivisi nelle serie 2101/2113 e 2501/2514. Le serie 300 e 2100 vennero fornite dall'accoppiata OM-TIBB, le serie 400 e 2500 da Breda Pistoiesi, il tutto secondo una logica in cui le elettromotrici della metropolitana milanese vengono suddivise per serie in base al costruttore, almeno nei primi tempi. L'elettromotrice 429 è sempre una Breda del 1975, sullo sfondo i portelloni di uscita verso la linea.

 

   
In uno dei binari della parte più recente del deposito (e che comunque inizia ad aver pur sempre quarant'anni...) incontriamo un treno capeggiato dall'elettromotrice 443: si tratta di una macchina del lotto "1975" consegnato da Breda Pistoiesi nel suddetto anno in 34 unità serie 428/461. Ogni binario coperto è capace di accogliere 4 treni da 3 pezzi o 2 treni da 6 pezzi; bisogna ricordare che Gorgonzola dal 1972 ed almeno sino al 1983 è stato l'unico deposito della linea M2 verde, l'unico nella quale avvengono le più importanti lavorazioni sulle elettromotrici di tale linea.

 
   

Presso i due binari originali e sotto l'unica campata dell'originario deposito tranviario del 1928 incontriamo la piccola zona dedicata all'Officina e nel quale incontriamo uno dei treni revampizzati e resi intercomunicanti, qui rappresentati dall'elettromotrice 463 a sinistra, dotata di livrea rivisitata e nuovo tipo di porte elettriche. La 463 costituisce il treno intercomunicante insieme alla gemella 462 ed alla rimorchiata 2532; l'altro treno intercomunicante del lotto "1975" sosta al di fuori del capannone sullo sfondo e lo vedremo tra un attimo...

 

   

... ed eccolo infatti: è costituito dalle elettromotrici 468, 469 e dalla rimorchiata 2535 appartenente al lotto 2532/2535 del 1981, sempre realizzato da Breda Pistoiesi, se vi ricordate il nostro primo incontro con tale treno risale proprio al Luglio 2003 in occasione di una visita al Deposito Famagosta M2. Al treno sono state sostituite le porte passeggeri con altre dotate di finestrini più ampi, il loro azionamento è passato dal pneumatico all'elettrico. Il treno sta sostando sui due binari di origine tranviaria sin dal 1928 e pertanto con struttura più corta rispetto al capannone realizzato alla fine degli anni sessanta per il servizio metropolitano, in pratica è oltre 80 anni che sostano rotabili su tale area...
 

   
Vedi sopra.





 
   
Vedi sopra.





 
   

I Meneghini di AnsaldoBreda destinati alla linea 2 dovrebbero essere almeno 9 unità di trazione da 6 elementi, troviamo il treno capeggiato dall'elettromotrice 921 in sosta in deposito e sottoposto ad alcuni interventi da parte di tecnici della stessa AnsaldoBreda. Recentemente si è parlato dell'utilizzo sulla linea M2 di alcuni treni Meneghino destinati alla linea M3 in attesa dell'ativazione della tratta M3 Maciachini - Affori FNM - Comasina.


 

   

Sebbene la linea M2 sia ben più fotografabile rispetto alle linee M1 ed M3 grazie al suo ampio tratto in superficie, una rimorchiata resta pur sempre nascosta e per la sua natura viene sempre considerata di seconda importamza. Tanto vale dunque dedicar loro un'immagine, abbiamo scelto la rimorchiata 2513 facente parte del lotto 2501/2514 originale del 1970/71, costuito da Breda Pistoiesi. Le 27 rimorchiate per i primi 27 treni vennero infatti curiosamente suddivisi in 14 esemplari per Breda e 13 per OM-TIBB, dotate tutte di tre sole porte per fiancata anzichè quattro.

 

   

Un motocarrello si rende protagonista in un'area più o meno storica: in questo punto sono transitate le elettromotrici tranviarie delle linee dell'Adda almeno dal 1968 al 1978, la fermata del deposito venne realizzata sul raccordo tra la vecchia linea tranviaria (disposta trasversalmente sullo sfondo) e la nuova stazione metropolitana di Gorgonzola (alle nostra spalle sulla destra), era separata dal deposito solo da una semplice rete. Ora tale area viene utilizzata per il ricovero di veicoli di servizio o di rotabili di ditte esterne.

 

   

Un curioso caso: tale insolito locomotore diesel dall'aspetto massiccio si trova presso il deposito di Gorgonzola al seguito probabilmente dei lavori di sostituzione dell'armamento in linea, insieme ad altri due locomotori sempre e sicuramente non ATM Milano. Proprio questa stessa macchina identificata dalla matricola DD-MSL-NA-0009-I l'avevamo incontrata presso la Stazione di Vigevano RFI nell'Ottobre 2007, sulla linea Milano-Mortara. Non è ben chiaro come tali macchine "esterne" giungano sulla rete metropolitana, se direttamente a Gorgonzola o per vie traverse a Precotto M1 o San Donato M3 utilizzando poi i raccordi di Caiazzo tra M1-M2-M3.
 

   

E' chiaramente di differente origine la prima campata del deposito lato Oriente, lato Bergamo o lato Gessate che dir si voglia, in quanto si tratta di una struttura con tetto triangolare e decisamente più corta rispetto al cappannone con origini metropolitane. Dal 1928 al 1978 quindi per mezzo secolo hanno trovato posto qui sotto le elettromotrici e rimorchiate interurbane delle linee dell'Adda, provando a sfogliare qualche libro si scopre che in tale campata un tempo i binari tranviari erano 3 e non solo i 2 attualmente destinati ad uso Officina.

 

   

Foto storica probabilmente risalente al periodo dal 1972 al 1978, già precedentemente diffusa (si veda mail "ATM Foto storica: Treno Bloccato interurbano" del 17/11/2003) e recuperata da un archivio storico, autore ignto. L'immagine, abbastanza rara essendo per di più a colori, ritrae la rimorchiata pilota interurbana 837 presso il deposito di Gorgonzola nerl periodo citato data la presenza sul binario adiacente di una delle elettromotrici della linea M2. Il treno bloccato ritratto dovrebbe essere composto dalle matricole 837+805+838 trasformato nel 1965, mentre la singola 837 risulta essere la rimorchiata "Littorina" ex 343, facente parte della serie di 12 unità 335/346, consegnata nel 1945 da OMS e TIBB. Tutta la serie venne utilizzata nella trasformazione in treni bloccati serie 800, ad eccezione delle rimorchiate 344 e 346, che vennero impiegate nella realizzazione del treno prototipo 401 insieme alla motrice 105.




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