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di Francesco Bizzarri

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La storia dell'ATM

Un cammino lungo oltre 70 anni


L'ATM nasce come azienda autonoma nel 1931 ma per capirne appieno le origini, strettamente collegate alla storia del trasporto pubblico milanese, occorre tornare al 1840. In quell'anno infatti veniva inaugurata la ferrovia Milano-Monza che richiedeva un servizio di collegamento tra la stazione ferroviaria di Porta Nuova ed il centro cittadino. Fu così istituito un primo servizio tranviario denominato omnibus e costituito da vetture trainate da un cavallo. La seconda metà del XIX secolo vede la comparsa delle prime ippovie su binari (1876) cui segue la prima tranvia elettrica (1893). Con il passare del tempo la città di Milano si ingrandisce e si affolla e nuovi più efficienti servizi di collegamento tranviario e di autobus garantiscono un'ottima mobilità per i pendolari.

Dagli anni sessanta, in concomitanza con il boom economico, la storia del trasporto pubblico milanese conosce una svolta sostanziale; nel novembre 1964 viene inaugurata la prima linea metropolitana ("la rossa") sul percorso "Lotto-Sesto Marelli, per un totale di 12,3 km di lunghezza e 21 stazioni. Cinque anni più tardi, nel dicembre 1969,  è aperta al pubblico il tratto della seconda linea ("la verde") tra Caiazzo e Cascina Gobba, con 8 stazioni per un totale di 6,3 km di lunghezza.

Nel contempo, ATM, il 1° gennaio 1965, assume la denominazione di Azienda Trasporti Municipali abbandonando la vecchia Azienda Tranviaria Municipale a seguito dell'entrata in vigore del Nuovo Regolamento Speciale che disciplina i rapporti tra il Comune e l'azienda. Nel 1960 il trasporto pubblico deve fronteggiare i problemi dello sviluppo della motorizzazione: cresce il traffico privato, peggiorano le condizioni di circolazione, aumentano i costi di trasporto e calano i passeggeri nonostante la presenza delle linee metropolitane. Nel 1970 viene così introdotta la tariffa oraria per viaggiare con un solo biglietto in tutta la città. Negli anni 70 il disegno delle linee viene semplificato e l'istituzione dei cosiddetti Jumbotram, vetture di grande capacità che possono ospitare fino a 265 persone, dà un nuovo slancio al trasporto pubblico che recupera passeggeri ed estende la rete metropolitana verso i comuni limitrofi (alla fine degli anni 70 la rete misurava circa 42 km).

Nel 1982 iniziano i lavori per la costruzione della terza linea metropolitana ("la gialla"), che sarà ultimata ed aperta al pubblico tra il 1990 e il 1991; nel contempo vengono prolungate la rossa e la verde fino al raggiungimento delle dimensioni attuali. Milano, nel 1996, può contare su 69,3 km di linee metropolitane.

Il 1° gennaio 1999 ATM assume la forma giuridica di Azienda Trasporti Milanese per trasformarsi, il 3 gennaio 2001, in una società per azioni come disposto dalla legge regionale 22 del 29 ottobre 1998. Il contratto stipulato tra ATM e il Comune di Milano prevede che l'azienda si occupi della gestione e dello sviluppo del servizio di trasporto pubblico in tutte le modalità.

Il 2005 è un anno particolarmente ricco di novità: prende il via il Sistema di Bigliettazione Magntico-Elettronica (SBME) che nel corso dell'anno viene esteso anche nei parcheggi di competenza ATM. Le metropolitane intanto si allungano e si rinnovano grazie anche alla riqualificazione del vecchio materiale rotabile. Sempre nello stesso anno aprono due nuove stazioni: Abbiategrasso (linea verde) e Rho-Fiera (linea rossa) insieme a quella di Pero, mentre si ultimano le ristrutturazioni in molte delle stazioni metropolitane. Il servizio di superficie intanto vede l'arrivo dei nuovi Cristalis, dieci in tutto, filobus di ultima generazione dotati di aria condizionata e pianale ribassato e nuovi autobus ecologici a basso impatto ambientale. Per quanto riguarda il parco rotabili sono stati introdotti a partire dal 2003 i treni nuovi revampizzati e dal 2010 i nuovi Meneghino circolano su tutte e 3 le linee metropolitane.


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